Le inerzie nel tennis e come evitare il secondo pendolo: servizio, dritto rovescio e smash

Bjorn Borg con un'azione a un pendolo singolo all'impatto
Un oggetto lungo e pesante è difficile da accelerare, perché possiede più inerzia di uno corto e leggero, ma una volta in velocità sarà anche più difficile da fermare. L'inerzia di un corpo, infatti, indica la sua tendenza a mantenere il proprio stato di movimento o di quiete.
In ogni colpo del tennis in cui è prevista un'accelerazione della racchetta avremo pertanto a che fare con le inerzie. Non una sola inerzia ma più inerzie: l'inerzia della racchetta ma anche le inerzie delle parti del nostro corpo. Dritto, rovescio, servizio e smash, sono da escludere solo i colpi al volo dove non c'è un movimento articolato di accelerazione della racchetta.

Pertanto è essenziale acquisire dimestichezza e abilità nel muoversi sfruttando tutti segmenti del nostro corpo affinché si possa agire sugli assi più corti in modo da accumulare energia cinetica che permette di velocizzare quelli via via più lunghi. Il tennis è un gioco di inerzie e di collisioni. Riuscire ad accelerare un corpo più pesante e più lungo rappresenterà un vantaggio al momento dell'impatto perché la massa e la sua distribuzione permetteranno di avere un “momentum” maggiore all'impatto. Questo rappresenta un vantaggio sia dal punto di vista della velocità di palla che delle rotazioni impresse, ma anche per il controllo dei colpi.

Jimmy Connors. E' improbabile che vada a ruotare
gli avambracci prima dell'impatto.
Infatti lo scopo principale del tennis risiede nel cercare di indirizzare una pallina in un luogo preciso per mezzo di una collisione. Il mondo migliore per farlo è quello di avere uno scontro “vantaggioso” e per averlo la lunghezza del raggio, la distribuzione della massa, oltre alla velocità dell'oggetto sono condizioni essenziali.

Un oggetto lungo e pesante, a parità di velocità, farà molti più danni di uno più leggero e più corto in una collisione. Questo può essere sperimentato anche empiricamente accelerando una penna o una racchetta. Sotto un certo peso, inoltre, anche questo è empirico, l'aumento della velocità della penna non sarà in grado di compensare la mancanza di massa e la sua distribuzione rispetto alla racchetta. Se vogliamo spostare con un colpo un oggetto e mandarlo nella direzione desiderata non possiamo agire solo sulla velocità, ma il nostro intento dovrà essere quello di accelerare l'oggetto più lungo e più pesante a nostra disposizione.
Per questi motivi sono propenso a ritenere che l'esecuzione tennistica  in cui nella fase finale si utilizza il doppio moto pendolare non sia tra le più efficienti.

Se nella prima fase c'è stata la ricerca di velocità, su assi di rotazione brevi, al fine di portare all'impatto l'intero braccio con la massima accelerazione possibile tornare a ridurre la lunghezza del raggio (con la pronazione o la supinazione dell'avambraccio, l'uso del gomito o del polso) prima dell'impatto non ha alcun senso razionale.
Acquisteremo un po' di velocità in più ma l'oggetto portato alla collisione sarebbe sensibilmente più corto e meno pesante.

Justine Henin. Rovescio a una mano.
In una spledida azione ad un pendolo
senza soluzione di continuità
Un modello razionale di colpo avrà quindi come obiettivo l'utilizzo progressivo di oggetti corti in funzione dell'accelerazione di un oggetto più lungo. Racchetta, polso, avambraccio per arrivare all'”oggetto” racchetta e braccio, il quale dovrà essere considerato un tutt'uno, con la racchetta la quale diviene un prolungamento del braccio e non un semplice prolungamento della mano o dell'avambraccio, come accadrebbe se entrasse in gioco l'asse di rotazione a cinque centimetri dalla fine del manico. Come nel caso di rotazione dell'avambraccio nella fase precedente all'impatto.

E' un gioco di inerzie in cui segmenti brevi e leggeri, che possono essere velocizzati più facilmente, trascinano in successione altri segmenti sempre più lunghi e pesanti fino a comporre l'oggetto finale che procede verso la collisione. Non credo ci sia un motivo logico per smantellare sul finale (prima dell'impatto) quello che l'azione ha costruito pazientemente in progressione.

Nel dritto l'esecuzione si sviluppa, dopo aver girato le spalle in apertura, con la supinazione dell'avambraccio in discesa (il tappo della racchetta ora è rivolto verso la rete, il polso è a 90 gradi)la forza di gravità agevola l'accelerazione dell'avambraccio e poi del braccio, che ormai è completamente disteso (o quasi), pronto per andare all'impatto. A questo punto però l'oggetto è lungo e pesante (l'intero braccio con la racchetta) e deve iniziare a risalire quindi la rotazione delle spalle e della anche permette (con leva vantaggiosa) un'ulteriore accelerazione o la compensazione della perdita di velocità. Il sistema racchetta braccio va all'impatto, ma oltre una certa distanza non potrà più avanzare come un elemento unico perché è collegato al corpo quindi entreranno in gioco gli snodi del polso, del gomito e della rotazione dell'avambraccio. L'impatto ideale deve avvenire prima di questa fase, anche se la racchetta non ha la massima velocità il peso dell'intero sistema e la lunghezza del raggio dall'asse di rotazione compenseranno ampiamente una possibile riduzione di velocità. Non credo ci sono motivi di dubitare che il “momentum” sarà maggiore.

Roger Federer
Nel rovescio a due mani la dinamica di esecuzione è molto simile, considerato che il movimento è condotto dalla mano dominante (quella più vicina al cuore della racchetta) che agisce come in un colpo del dritto. Il braccio non dominante si muove in modo simile all'esecuzione di un rovescio a una mano, con l'eccezione della parte finale dove non può allungarsi oltre un certo limite, perché l'altro braccio ne impedisce l'avanzamento. La conseguenza è che il punto d'impatto ideale sarà meno avanzato e il finale del colpo inizierà prima.

L'esecuzione del rovescio a una mano si compone della stessa dinamica che però si realizza in modo speculare. Le spalle in fase di apertura vanno girate maggiormente (come se volessimo esporre la schiena alla rete divisoria) in quanto in fase di esecuzione non ci sarà l'ingombro del corpo, quindi l'azione di rotazione delle spalle dovrà partire con un angolo maggiore fin dall'inizio per essere sufficientemente ampia.
La racchetta cade con la pronazione dell'avambraccio dopodiché il braccio è pronto per distendersi in avanzamento in tutta la sua lunghezza che comprenderà la racchetta come elemento unico dell'insieme.

Rafael Nadal
Il servizio è un colpo che da questo punto di vista merita un'attenzione analitica particolare. Esistono le stesse dinamiche dei segmenti piccoli che accelerano in progressione affinché il segmento più lungo arrivi all'impatto nella sua interezza. Quest'azione avviene nella fase di accelerazione del mulinello dietro la schiena, ma affinché l'impatto avvenga in modo corretto è opportuno, data la presa continental, ruotare l'avambraccio (pronazione). L'azione avviene all'ultimo momento ma dovrà essere funzionale a favorire l'impatto con l'intero peso del corpo su un asse di rotazione che ha come riferimento ideale il proprio sterno. La pronazione finale, poco prima dell'impatto, è da considerare come un'accelerazione in più che deve essere assecondata dalla rotazione del corpo il quale deve essere coinvolto nell'impatto con l'intero suo peso.
La massima attenzione va quindi prestata a non isolare il movimento di pronazione colpendo solo di avambraccio, ma nello sfruttare un'ulteriore accelerazione dell'avambraccio e della racchetta da connettere dinamicamente all'azione di rotazione delle spalle e del proprio corpo in modo da raggiungere il punto di collisione con un'unica azione pendolare. Maggiore massa, maggiore raggio, maggiore velocità.

Lo smash nella dinamica del movimento del braccio non differisce dal servizio. Il colpo è reso più difficoltoso dal fatto che la palla non viene lanciata dal giocatore, ma l'intero campo a disposizione come area valida e il fatto che spesso lo smash viene eseguito all'interno del campo diminuiscono molto le possibilità di errore.

Nelle fotografie si può osservare bene il finale dell'azione dei vari giocatori che portano all'impatto l'intero sistema racchetta braccio in un'unica azione pendolare, mente la preparazione in fase di accelerazione è avvenuta su più segmenti.

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