Il servizio: il lancio di palla e la linea di alzata


Andy Murray Foto AP
Il servizio è uno dei colpi più importanti nel tennis, forse addirittura il più importante. Prima dell’introduzione del tie break se si possedeva un buon servizio tecnicamente era impossibile essere sconfitti, senza perdere un game al servizio. Anche oggi se siamo in grado di tenere sempre i nostri turni di servizio abbiamo la garanzia di arrivare a sei game e disputare un tie break per decidere il vincitore del set. La più lunga partita mai disputata a Wimbledon tra Isner e Mahut e terminata 70 a 68 nel quinto set è il simbolo di tempi che non torneranno, dopo l’introduzione del tie break nel quinto set anche ai Championship. Ma anche con i tie break il servizio mantiene la propria fondamentale importanza nel gioco tennis.

In teoria si potrebbe servire talmente bene ed in modo efficace da impedire sempre all’avversario di rimettere la palla in gioco e questo rappresenterebbe un enorme vantaggio. Sarebbe sufficiente una risposta discreta per vincere la partita. Si tratta ovviamente di una situazione irrealizzabile nella realtà ma allenare il proprio servizio rimane una priorità nel gioco del tennis. Spesso però questo colpo viene trascurato anche se una buona esecuzione permette di raggranellare punti con uno sforzo minimo.

Roger Federer (lancio di palla)
Il servizio è un colpo in cui abbiamo il pieno controllo sia dell’esecuzione che della pallina, la quale è nel possesso fisico del giocatore al servizio. La tecnica del servizio, salvo qualche accorgimento, è rimasta fondamentalmente la stessa nel tempo. La presa è la continental ed è fondamentale il trasferimento del peso del corpo sulla pallina. Entreremo nel merito anche della meccanica esecutiva in relazione agli assi di rotazione in gioco ma il primo aspetto su cui porre l’attenzione è il lancio di palla. Un lancio di palla corretto e preciso è cruciale per l’intera esecuzione. Non colpiremo mai bene se lanciamo storto, all’indietro e siamo costretti a perdere l’equilibrio e la direzionalità del peso del nostro corpo. Il nostro corpo infatti deve andare nella direzione in cui volgiamo mandare la palla e se perdiamo il bilanciamento prima di colpire questo non è possibile, il colpo sarà debole, precario e aumenterà il numero degli errori.

Per questo motivo il lancio di palla dovrà essere effettuato in modo da facilitare il trasferimento del peso nella direzione scelta per il colpo.
  1. Dovrà essere all’interno del campo e non all’indietro
  2. Non dovrà essere eccessivamente laterale, né a destra né a sinistra.
  3. Non dovrà essere nemmeno eccessivamente in avanti.
  4. Dovrà essere indicativamente a ore 12 rispetto al nostro corpo.
Ogni giocatore troverà poi con il tempo il proprio lancio ed il proprio punto di impatto ideale a seconda delle proprie caratteristiche, ma per abbassare il numero degli errori e limitare i lanci sbagliati è opportuno valutare alcuni aspetti, per comprendere come si muove il braccio che lancia la palla.

Per evitare l’errore più comune che è quello lanciarsi la palla dietro le spalle è opportuno che il braccio con cui lanciamo la pallina esegua il proprio compito rimanendo il più possibile parallelo alla riga di fondo campo. Il punto di riferimento dovrà essere questa riga perché se il braccio vi rimane parallelo sarà di fatto impossibile lanciarsi la palla dietro, in direzione dei teloni di fondo. Come si può notare dalle foto (Andy Murray e Roger Federer) tutti i tennisti professionisti utilizzano questo accorgimento chi più chi meno. La linea verde rappresenta la corretta linea di alzata del braccio mentre quella rossa è da considerarsi un errore.

Stefanos Tsitsipas (lancio di palla)
Utilizzando la linea di alzata parallela alla riga di fondo possiamo gradualmente iniziare a trovare il nostro corretto angolo personale di lancio all’interno del campo che dipende anche dalla proprie caratteristiche fisiche come l’altezza e dalla tecnica di esecuzione. In questo modo però i tentativi possono avvenire per gradi e attraverso piccole modifiche successive, perché essendo il braccio parallelo avremo sensazioni più precise di come e quanto lanciamo in direzione del campo. In questo modo male che vada il lancio sarà sulla linea e da qui potremo partire per trovare lanci che consentono servizi più aggressivi.

Con il braccio che si sposta verso una posizione sempre più perpendicolare rispetto alla linea di fondo i margini di errore aumentano. Il lancio nella sua direzionalità (in avanti o indietro) sarà sempre più soggetto all’angolo che compie il braccio con il copro nel momento in cui la pallina viene lasciata. La pallina tenderà a seguire la tangente e superati i 90 gradi sarà più facile ritrovarsi una palla che si muove verso la fine del campo.

Il nostro braccio, infatti, nel momento del lancio, percorre l’arco di una circonferenza il cui raggio è il braccio stesso. Tenerlo parallelo permette di escludere l’imprecisione in arretramento. Come si può notare nella foto di Tsitsipas, che per altro nel recente Australian Open (2019) abbiamo visto sbagliare numerosi lanci di palla, quando l’angolo tra il braccio e il corpo supera i 90 gradi la tangente sul punto di rilascio avrà una direzione che porta dietro la nostra testa. Il lancio tenderà quindi ad andare dietro di noi con tutte le conseguenze relative del caso. Il lancio con l’alzata perpendicolare è molto difficile da eseguire con precisione perché richiede una sopraffina sensibilità nello scegliere sempre lo stesso angolo di rilascio della palla o di cambiarlo al momento opportuno se si vuole cambiare tipologia di servizio (slice, kick, piatto). In partita, sotto sforzo e con la tensione può essere una situazione ingestibile.

L’alzata parallela possiede anche altri vantaggi. È indubbio che sia possibile ancora sbagliare il lancio lateralmente ma anche in questo caso si riducono molto i margini di errore e soprattutto si elimina la maggior parte degli sbagli macroscopici.

Intanto l’errore verso il lato della racchetta è meno probabile perché, come analizzato, dopo i 90 gradi la pallina avrà la tendenza a venire verso di noi ma in questo caso sarà comunque all’interno o sulla linea del campo.

Anche nel caso di un errore in direzione dal lato del braccio di lancio le tolleranze sono a mio giudizio maggiori. Intanto un lancio più a sinistra nei destri e a destra nei mancini rappresenta il lancio del servizio in kick, ovvero con la rotazione in avanti impressa alla palla. In questo caso andremmo colpire leggermente sopra la nostra testa ma sempre con la propensione all’avanzamento perché la palla sarà sempre all’interno del campo di gioco, o sulla riga, nel punto di impatto.
La nostra proiezione in avanti consente meglio di gestire lanci non perfetti perché visione e trasferimento del peso consentono di andare a colpire attivamente anche palle leggermente spostate.
In più il lancio con il braccio parallelo permette di utilizzare lo stesso tipo di lancio per tutti i tipi di sevizio sfruttando la maggiore tolleranza laterale che abbiamo per colpire e per lanciare. Non è un vantaggio da poco.
  1. Servizio slice con la palla leggermente verso il lato racchetta.
  2. Servizio piatto con la palla più sopra la testa.
  3. Servizio in kick con la palla più verso la spalla di lancio.
Un ulteriore beneficio risiede in una ulteriore torsione delle spalle quando il braccio di lancio si muove con quello che impugna la racchetta verso la riga, affinché si possa svolgere la successiva rotazione per andare all’impatto.

Naturalmente esistono molte posizioni intermedie tra un braccio di lancio perfettamente parallelo e uno perpendicolare alla riga di fondo campo e ogni giocatore potrà scegliere quella che più gli si confà, tenendo comunque presenti sia le caratteristiche che i vantaggi. Tra i pro si possono trovare varie soluzioni: Djokovic, per esempio, opta per un braccio di lancio posizionato intorno ai 45 gradi ma tanto più ci si sposta verso la posizione perpendicolare e maggiori dovranno essere le abilità di precisione richieste nel lancio perché maggiori saranno i margini di errore.

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