Gli effetti della mano e della presa sulla racchetta: baricentro, centro di percussione, esecuzione dei colpi

Magritte. Ombrello impugnato.
È fuori di dubbio che per giocare a tennis la racchetta vada impugnata, è una realtà ovvia ma forse è meno ovvio quanto vada stretta durante l’esecuzione dei colpi. La forza da esercitare sul manico dipende anche dal tipo di colpo che intendiamo eseguire e varia anche in base alle fasi dei singoli colpi.

Partiamo dalla constatazione che gli estremi sono da evitare. Stringere troppo il manico è da escludere per quasi ogni colpo perché renderebbe le articolazioni  e i tendini del braccio completamente bloccate in un esercizio di forza muscolare. Viceversa con una presa troppo blanda la racchetta rischierebbe di cadere di mano a ogni colpo un po’ più energico. Appare anche chiaro che il nostro corpo si regolerà in modo inconscio e automatico a seconda delle varie situazioni di gioco, ma nonostante questo comprendere alcuni aspetti di come la presa può influenzare i colpi può risultare utile.

Sarà utile anche capire, in linea generale, quali sono gli effetti che provoca una mano quando impugna una racchetta. Questi effetti dipenderanno anche dalla nostra mano, perché le mani non sono tutte uguali e fondamentalmente quando impugnano una racchetta aggiungiamo peso sul manico. Un studio del professor Rod Cross ha analizzato dal punto di vista fisico tutte le conseguenze e le modifiche che una mano media apporta a una racchetta quando questa viene impugnata. I cambiamenti saranno anche proporzionali alla stretta che viene utilizzata, perché il peso aggiunto aumenterà in relazione alla forza utilizzata per stringere il manico, se impugnano con due dita o con una presa molto blanda il peso aggiunto sarà minore rispetto a quello di quando afferriamo la racchetta in modo energico.

Fondamentalmente quando una racchetta viene impugnata alcuni degli effetti sono: spostare il nodo vibratorio del manico e il centro di percussione il cui acronimo è COP (Center of Percussion). Il centro di percussione è il luogo in cui traslazione e rotazione della racchetta, al momento dell’impatto, sono di uguale intensità ma di direzione opposta in un determinato punto perciò si annullano e nessuna sensazione di impatto viene trasmessa alla mano, si ha una percezione attutita delle conseguenze del colpo.
I nodi vibratori sono i luoghi in cui in una racchetta la frequenza delle vibrazioni è di circa 100Hz; (180hz per un telaio rigido) uno è posizionato nella zona del piatto corde e l’altro è nel manico. È da sottolineare che colpire nel centro di percussione non riduce le vibrazioni della racchetta.

“ Se si considera una racchetta che è sospesa liberamente su un lungo filo [... ]Se una palla colpisce il centro della massa (CM), la racchetta andrà indietro a una velocità V. Tutte le parti della racchetta andranno indietro alla stessa velocità V. Se la palla colpisce in qualsiasi altro punto delle corde, la racchetta avrà un rinculo e ruoterà anche attorno al suo CM (centro di massa). L'intera racchetta si allontana quindi dalla palla con una velocità V1 a causa del rinculo, ma il manico si muoverà simultaneamente verso la palla con la velocità V2 a causa della rotazione della racchetta. Se c'è un punto nel manico dove V1 = V2, allora quel punto rimarrà fermo e il resto della racchetta ruoterà attorno a quel punto […]. Tuttavia, la mano si estende su una lunghezza abbastanza ampia dell'impugnatura e ogni punto dell'impugnatura avrà un diverso centro di percussione sulle corde.
Sembra che non sia importante dove la palla colpisca le corde,  ci sarà un punto sotto la mano dove la forza è zero, ma ci saranno sempre altri punti in cui la forza non è zero. L'impatto fa rinculare la testa della racchetta, quindi l'intera racchetta ruota nella mano, esercitando una forza sulla parte superiore della mano e una forza nella direzione opposta nella parte inferiore della mano. La coppia  di forze fa ruotare la mano attorno ad un asse attraverso il polso. Tuttavia, se l'impatto  avviene al COP per la rotazione attorno alla fine del manico, allora la forza sulla parte superiore della mano è uguale e opposta alla forza sulla parte inferiore della mano, quindi non c'è forza netta sul mano o l'avambraccio. Pertanto, l'avambraccio non subirà una scossa improvvisa se la palla colpisce questo COP, ovvero quello in relazione alla fine del manico.”  Qui gli approndimenti.
Centro di percussione. Rod Cross.
http://www.physics.usyd.edu.au/~cross/
La massa di una mano quando impugna la racchetta ha come effetto anche quello di spostare il baricentro, o centro di massa, della racchetta in una zona più vicina al manico, la conseguenza è che anche il centro di percussione viene spostato dalla zona delle corde in una zona più vicino alla gola della racchetta.
“L'effetto della massa della mano è quello di spostare sia il centro di massa e il COP del sistema mano e racchetta più vicino la manico, spostando così il COP da un punto vicino il centro delle corde in un’area vicina alla gola di una racchetta.” Rod Cross.
Non entreremo ulteriormente nel merito degli studi del professor Cross quello che è opportuno notare è che l'indicazione del centro di percussione di una racchetta non impugnata (libera) non ha molta rilevanza in sé, perché l’effetto del peso della mano modifica sostanzialmente le caratteristiche dell’attrezzo e ovviamente la modifica dipende anche dal peso della mano del giocatore. Però è opportuno osservare che il mutare delle sensazioni di gioco quando prendiamo una racchetta diversa da quella con cui siamo abituati a giocare dipende sostanzialmente dalle caratteristiche dell’attrezzo (bilanciamento, inerzia, localizzazione del COP) modificate dalla nostra mano che la impugna.

Pertanto, considerato che la nostra mano rimane sostanzialmente invariata, per ritrovare le stesse sensazioni è opportuno non discostarsi troppo dalle caratteristiche del modello con cui siamo abituati a giocare, le quali forniscono le indicazioni di riferimento di peso, bilanciamento e inerzia (non sarebbe inutile se le case costruttrici iniziassero a indicare nelle specifiche anche il COP sul punto alla fine del manico). Questo è importante non tanto per il modello in sé ma per ritrovare il sistema con cui siamo abituati a giocare quando impugniamo la racchetta.

Un’altra conclusione da trarre è che, considerato che il centro di percussione si sposta in una regione vicino alla gola non riusciremo mai a colpire in questo punto con qualunque racchetta decidessimo di giocare escluse forse quelle molto bilanciate verso il piatto corde (head heavy) nelle quali l’effetto dell’impugnatura potrebbe far scivolare il COP in una zona ancora nei pressi del piatto corde.

Effetto nullo sulla mano. ( R. Cross)
http://www.physics.usyd.edu.au/~cross/
Quello che rimane da fare durante il gioco è concentrarsi nel cercare di allungare il sistema e cercare di giocare più di spalla e con l’intero braccio. Prepararsi a una presa maggiormente solida all’impatto affinché le forze della collisione vengano contrastate e permettano di mantenere solidamente la racchetta in mano, trasferendo in questo modo l’intera inerzia del sistema sulla palla senza perdere fermezza nella presa, condizione che potrebbe far girare la racchetta nella mano con perdita di precisione e potenza nei colpi.

Nei colpi del dritto, rovescio, servizio e smash durante la preparazione la presa deve essere morbida, leggera, in modo da non irrigidire il braccio che deve trovare le proprie accelerazioni in modo il più possibile decontratto. All’impatto la presa dovrà essere più solida ma non dovrà essere una morsa eccessiva la quale avrebbe come conseguenza, anche in questo caso, il blocco dell’azione fluida ricercata in precedenza.

Soprattutto l’intento dovrà essere quello di non ostacolare la forza centrifuga generata con lo swing in funzione di un allungamento del gesto. La massima attenzione dovrà quindi essere focalizzata sulla parte finale del palmo, mignolo, anulare e medio quando la racchetta inizia a tirare verso l’esterno con un’azione che permette lo sviluppo della velocità ma al tempo stesso di parziale contenimento, in modo che la racchetta non scivoli di mano. L’indice può essere usato con meno incisività in modo da non contrastare lo sviluppo dell’accelerazione.
Nel rovescio a due mani questa accuratezza dovrà incentrarsi sulla mano non dominante, quella più vicina al cuore della racchetta. La sinistra per i destri e la destra per i mancini.

Nei colpi al volo non è richiesta l’accelerazione dei colpi fondamentali, la presa pertanto dovrà essere ferma, ben solida e distribuita su tutta la mano in modo uniforme al momento dell’impatto, così da contrastare i passanti potenti. Ma al tempo stesso dovrà permettere un minimo movimento dell’avambraccio (ulna e radio) in modo da consentire un corretto posizionamento della testa della racchetta e favorire una rotazione all’indietro della pallina (back spin).  Non è il momento di usare la violenza è il momento di prendere una farfalla con un retino.
Nei colpi al volo alti, sopra la rete, vi sarà un minimo di movimento in più rispetto alle volée basse, ma sarà sempre limitato a poche decine di centimetri, privo di apertura, con presa sempre uniforme. E’ opportuno prendere la farfalla prima che scappi.

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