Tennis, gaussiane, vecchi adagi e velocità varie


Abbiamo già avuto modo di scrivere in merito a molti aspetti relativi all'importanza della velocità, della sua relazione con la massa ed anche del ruolo del raggio nel momento d’inerzia, ovvero quando il movimento è circolare.

Non è un caso che il sottotitolo del blog sia Massima Massa, Massimo Raggio, Massima Velocità, perché questi tre aspetti vanno presi in considerazione insieme ma la loro relazione non è intuitiva, nel senso che non possiamo aumentare il valore di uno senza avere conseguenze sui valori dell’altro. Non vanno molto d’accordo tra di loro: se aumentiamo la massa diminuisce la velocità a parità di forza applicata. Se aumentiamo il raggio aumenta l'inerzia, quindi anche la difficoltà di accelerazione dell’oggetto, perché questo tenderà a mantenere maggiormente la propria posizione di quiete o di moto. Non possiamo avere tutto dobbiamo scegliere la migliore relazione.

Se aggiungiamo la collisione e gli effetti sulla pallina in velocità (o RPM rivoluzioni per minuto) la questione si complica ancora un po’ perché la relazione non è lineare ma è rappresentata da una curva di Gauss, con due punti di minimo e uno di massimo. Anche in questo caso non possiamo avere tutto.

La tecnica di esecuzione ci aiuta ad ottimizzare il nostro gesto al fine di superare le tutte le difficoltà che abbiamo davanti, con l’obiettivo di portare all'impatto l’oggetto con maggiore inerzia. Ovvero quello con maggiore velocità, maggiore raggio e maggiore massa possibili.

Potranno esserci braccia e racchette che raggiungono lo stesso valore di inerzia con valori diversi dei tre aspetti. Una velocità maggiore può compensare una mancanza di massa e viceversa, lo stesso può dirsi per il raggio. Considerando il fatto che la distribuzione della massa va calcolata al quadrato usare o avere un braccio racchetta più lungo può compensare un peso minore del sistema o una sua velocità più ridotta.

L’effetto della collisione sulla palla è ancora un’altra cosa. Lo studio è un vecchio studio mutuato dal baseball e per semplicità dobbiamo mantenere costante il valore della tensione delle corde in modo che l’effetto trampolino rimanga costante. Quindi stesso tipo di corda alla stessa tensione. A questo punto sarà possibile indagare l’effetto del peso della racchetta nei confronti della velocità del braccio e sulla velocità della palla in uscita dal piatto corde (costante).

La prima relazione è lineare: più aumenta il peso più il braccio rallenta. Più leggera sarà la racchetta più veloce sarà il braccio. La relazione è indicata nel grafico della retta. Ci sarà un punto in cui la racchetta è talmente pesante che sarà impossibile accelerare e la velocità sarà pertanto zero. Con il peso della racchetta a zero, quindi senza racchetta, il nostro braccio sarà velocissimo, perchè si muoverà liberamente di essa.

La situazione cambia quando prendiamo in considerazione l’effetto sulla pallina. In questo caso la massima velocità non si ha quando la velocità è più alta e nemmeno quando è maggiore il peso della racchetta ma in un punto di massimo intermedio tra i due valori.

Questo ci dice che aumentando la massa della racchetta diminuirà la velocità del braccio ma l’effetto sulla palla sarà ottimale per quanto riguarda la sua velocità. La massa compensa ampiamente la riduzione di velocità del braccio, questo accade fino al punto di massimo che vediamo nella curva a forma di campana, dopodiché la velocità sarà troppo bassa per essere compensata dal peso.

Lo stesso accade nell’altra parte del grafico, verso sinistra. Con il peso della racchetta che diminuisce sempre di più l’aumento della velocità diventa improduttivo, perché non compensa la riduzione della massa.



“La più pesante che riuscite a muovere” era la frase che si sentiva spesso dai vecchi maestri la cui abilità empirica parlava proprio della curva di Gauss in modo meno preciso di quello matematico ma non meno efficace nello spiegare come ognuno dovrebbe scegliere la propria racchetta.

Sta poi all’abilità e alla sensibilità dei singoli giocatori trovare il proprio punto di massimo rendimento dell'attrezzatura, in base alla propria tecnica ed al proprio allenamento.

Le conoscenze tecniche, infatti, e la corretta esecuzione hanno il ruolo di trovare i metodi e le soluzioni per mantenere costante la velocità di un oggetto più pesante, rispetto ad uno più leggero, o addirittura di aumentare la velocità. Abbiamo già visto quali sono gli aspetti principali e imprescindibili dell’esecuzione tecnica che ci consentono di raggiungere questo obiettivo.

Ma questo grafico suggerisce anche un’altra cosa e conferma alcuni argomenti trattati.

Non cerchiamo di aumentare la velocità della testa della racchetta riducendo il raggio prima dell’impatto. Ovvero non ruotiamo l'avambraccio in pronazione o supinazione prima dell’impatto (dritto e rovescio) perchè questo gesto ha come effetto principale quello di ridurre il raggio e quindi la massa al momento della collisione.

Infatti, usando questo movimento, l’asse di rotazione si innesca all’altezza della mano (per l’esattezza a 5 cm dalla fine del manico della racchetta) riducendo di conseguenza la massa utile all’impatto. Abbiamo invece visto che l’effetto migliore non si ha quando la velocità è più alta a scapito della massa, ma quando la massa compensa una riduzione di velocità.

A livello professionistico è pur vero che si vedono di frequente colpi giocati di avambraccio, con asse di rotazione al gomito o al polso, ma ritengo che si tratti di colpi eccezionali, nonché dovuti a circostanze occasionali. Come un gol di tacco, seppur bello nella sua fantasiosità e particolarità non è da considerare la norma con cui impostare una partita; calciare punizioni o rigori.

Play with the whole body, swing from the shoulder.


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